Carnevale di Ivrea
Dalla storica battaglia delle arance alla zuppa di fagioli
Se amate travestirvi, scoprite il carnevale di Ivrea e le tradizioni carnascialesche del canavese, un luogo ricco di tradizioni storiche e leggende.
Il carnevale di Ivrea è certamente uno dei più famosi Carnevali d’Italia. Iniziato lo scorso 6 gennaio, giorno dell'Epifania, questo carnevale prende spunto da una serie di vicende storiche che hanno contraddistinto il passato della città.Non è un caso che tra le maschere vi siano la Vezzosa Mugnaia, eroina della festa, simbolo risorgimentale di libertà, il Generale con il suo Stato Maggiore Napoleonico, il Sostituto Gran Cancelliere, il Podestà garante della libertà cittadina, il Corteo con le bandiere dei rioni rappresentati dagli Abbà ed i Pifferi e Tamburi.
Domenica, dopo la tradizionale marcia, di fronte al Palazzo Municipale, il Generale designato, Alberto Alma, riceverà ufficialmente l'investitura, con la consegna di sciabola e feluca da parte del Generale uscente, Gianluca Actis Perino.
Invece, per chi volesse partecipare alla rinomata Battaglia delle Arance, si consiglia di tornare domenica 14 febbraio. Il rito del lancio di questi frutti, si svolge tradizionalmente la domenica di carnevale e rievoca la ribellione popolare alla tirannia: è usanza che tutti i cittadini scendano in strada indossando il Berretto Frigio, un cappello rosso a forma di calza che rappresenta l'adesione ideale alla rivolta e quindi l'aspirazione alla libertà, come fu per i protagonisti della Rivoluzione Francese.
Tradizioni gastronomiche
Tutti pensano che le arance siano il prodotto di punta del carnevale di Ivrea…e invece da sempre lo sono i fagioli!
La famosa e spettacolare battaglia delle arance affonda le sue radici nel Medioevo, quando si narra che un feudatario locale, donasse ai poveri in questo periodo una pentola di fagioli. Per orgoglio, le famiglie usavano i fagioli come proiettili per esprimere il proprio disappunto al governo della città. Nel corso dei secoli, poi i fagioli furono sostituiti dalle arance, si dice a causa di alcune ragazze che ebbero l’abitudine di mirare i giovani lanciando loro un'arancia. Il gesto si trasformò prima in duello, poi in vera e propria lotta.
I fagioli però rimasero i protagonisti del piatto principe del carnevale. Quintali di fagioli, accompagnati da salamelle e cotiche di maiale, in grandi calderoni, sono distribuiti ai cittadini durante le sfilate.
Ivrea
Simbolo di Ivrea è il famoso ed imponente Castello dalle rosse torri, costruito nel 1358 da Amedeo VI di Savoia detto il Conte Verde. Fu sede di avvenimenti politici e di sontuose feste medioevali. Ha mantenuto sino ai nostri giorni il caratteristico aspetto di una fortezza difensiva.
Sempre in centro storico, è di notevole interesse anche il Teatro Civico Giuseppe Giacosa, costruito con approvazione del re Carlo Alberto e su disegno dell'architetto Maurizio Storero, fu inaugurato il 7 luglio 1834. La facciata esterna, in stile neoclassico, è caratterizzata dal frontone triangolare mentre l'interno fu progettato secondo i tipici criteri dell'epoca, con la platea contornata da tre file di palchi e dal loggione. La volta a vela venne decorata con scene mitologiche. Nel 1922 fu intitolato a Giuseppe Giacosa. Durante la Seconda Guerra Mondiale venne requisito dall'esercito e adibito a magazzino; rimase quindi chiuso dal 1947 al 1958 per restauri. Nel 1985 subì una nuova fermata per lunghi lavori di ristrutturazione, terminati nel 1998.
Da non perdere la visita ai Cinque Laghi della Serra di Ivrea: si tratta di un territorio prevalentemente collinare, caratterizzato da clima mite e terreno fertile. Benché l'intervento umano sia evidente nei numerosi terrazzamenti dei pendii a uso agricolo e nelle parti coltivate con vigneti e frutteti, molti sono i sentieri all’interno dei boschi che collegano i vari laghi morenici, ovvero San Michele a Ivrea, Campagna a Cascinette, Sirio tra Ivrea e Chiaverano, Pistono a Montalto Dora e Nero tra Montalto Dora e Borgofranco d'Ivrea.