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Campocori: il ristorante dell'hotel Chapter a Roma

Campocori è il ristorante dell'Hotel Chapter a Roma. In cucina Alessandro Pietropaoli, un giovane cuoco dall'estro felice che propone piatti eleganti e ben riusciti.



L’Hotel Chapter è uno di quei luoghi ai quali l’espressione posizione strategica calza a pennello.

A due passi tanto da Trastevere, quanto dal cuore del centro di Roma, questo quattro stelle con standard che appaiono prossimi al limite superiore, è proprio un bel posto.

Camere arredate con grande stile, pavimenti in parquet e arredi curati, mobili di designer internazionali. Stesso si può dire per le parti comuni con il loro stile affascinante e di elegante calore.
Il ristorante Campocori dell'hotel Chapter di Roma

ALL'INTERNO DELL'HOTEL CHAPTER IL RISTORANTE CAMPOCORI

Al riuscito sistema d’accoglienza creato da Marco Cilia mancava soltanto, fino a pochi mesi fa, una degna componente gastronomica per chiudere un cerchio magico. Adesso l’offerta di questo albergo governato dal general manager Jacopo Arosio è davvero completa.

Santa Maria in Campo Cori era il nome di una chiesa dell’antico ghetto ebraico dove ora si trova, appunto, Campocori, lo spazio fine dining del Chapter.

Difficile non restare colpiti dall’atmosfera di questo posto, perché ogni dettaglio rivela una cura notevole: del resto i nomi coinvolti sono di primo piano, dall’interior designer sudafricano Tristan Du Plessis, al fotografo bosniaco Haris Nukem con i suoi ritratti dalle dimensioni importanti che dissacrano con grande gusto l’ambiente formale.
Campocori: la cappasanta al sapore d'oriente

LA CUCINA DEL RISTORANTE CAMPOCORI A ROMA

In cucina un giovane cuoco dall’estro felice. Alessandro Pietropaoli è stato alla corte del fresco tre stelle Michelin Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi e a fianco di Vito Mollica al Four Seasons di Milano, ma ha lavorato anche all’estero e con un mito della ristorazione italiana come Antonello Colonna.

Una serie di motivi che garantiscono una base di partenza molto solida e ne confermano il risultato nei piatti, la cui sequenza segue un filo conduttore che si snoda tra materie di prim’ordine, precisione e un gusto mai sottotono.

Si può iniziare con la cappasanta ai sapori d’Oriente, interpretazione riuscita di un mollusco spesso abusato, per proseguire con un risotto, perfetto per cottura e armonie, al pino mugo con lavanda e coscette di rana.
Campocori: il risotto al pino mugo con lavanda e coscette di rana
Il livello si mantiene alto anche con gli gnocchi ‘soufflé’ con anatra in casseruola, caprino e finferli.

Tra i secondi il succulento piccione alla brace con castagne, melagrana e scalogno è un esempio di cottura senza sbavature.

Si termina in raffinata dolcezza con ‘tuberi, cioccolato bianco e vaniglia’.
I piatti del ristorante Campocori di Roma
Non vanno dimenticate le persone in sala, gentili e competenti.

La carta dei vini è in divenire, ma si può già bere bene anche al calice.

Menu degustazione a 50, 65 o 95 euro, sugli 80 per quattro piatti alla carta.

foto: Giulia Venanzi © Marco Colognese ©

Contatti

Campocori Restaurant c/o Hotel Chapter

Via di S. Maria De’ Calderari 47, Roma
0689935351
campocori@chapter-roma.com
www.chapter-roma.com

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