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Vino: succo d'uva fermentato

Stefano Bellotti ci racconta come interpreta il concetto di naturale



Nei vigneti i trattamenti si limitano all'uso di moderatissimi quantitativi di rame solfato (meno di due kg/ha annuo) e zolfo.

Tra i vini più conosciuti va citato il GAVI DOC, prodotto da uve coltivate in vigneti esposti a sud su terreno rosso argilloso, il Montemarino Monferrato Doc, Filagnotti Gavi Docg di Tassarolo, La Merla Bianca Monferrato Bianco Doc,a Demua Monferrato Bianco doc, Mounbè Barbera Piemonte Doc, Nibio Terre Bianche dolcetto Monferrato doc, vino Bellotti Bianco/Rosso.



Si può dare al vino la definizione di “naturale”?

Sì, ma bisogna stare attenti perché la parola naturale è inflazionata. Quello che deve emergere dalla definizione che si dà è come sono coltivate le uve, e nel nostro caso, con metodi non invasivi e non sintetici.


Quindi, quali caratteristiche deve avere un vino per essere definito “naturale”?

Il vino per definizione è succo d’uva fermentato. In giro, ci sono molti vini che non si possono più definire tali, in quanto additivi (legali e non) ne alternano e cambiano le caratteristiche fino a snaturare il prodotto. Le uve, ad oggi, molto spesso sono coltivate con metodi agronomici particolarmente invasivi, tanto da impedire al succo di trasformarsi in vino, senza l’aiuto di artifici esterni. 

La fermentazione è legata alla sacralità: segna simbolicamente l’unione tra la terra e l’uomo, con il divino. Nel momento in cui l’uomo altera la fermentazione,  il vino non è più qualcosa di definito.

 

Qual è la caratteristica che differenzia il suo vino da quello tradizionale?Quale il suo valore aggiunto?

LA  VIGNA. Vigna e terra  in mitologia sono legate al mito di Dioniso, che è divinità infernale figlia di Zeus, il cui compito è di portare il sole nelle profondità della terra. Il medesimo compito è condiviso dalla vigna, dotata per l’appunto di un apparato radicale formidabile.  Oggi, però, nella maggior parte dei vigneti, le radici arrivano a 60 cm e non a 6 m, fatto che penalizza la ricchezza delle uve, che non sono più adatte ad essere vinificate.

LA CANTINA. In cantina svolgo solo un lavoro di accompagnamento alla nascita del vino. Reputo pertanto che la parola winemaker non abbia senso: il vino si fa da solo, al massimo è possibile scegliere come interpretare il succo delle uve.

IL LEGAME PROFONDO CON IL TERRITORIO sia dal punto di vista microclimatico che geologico. Valorizziamo la biodiversità, in quanto ogni vigna e crù e sottozona, dà prodotti diversi. Ecco perché i miei vini raccontano delle storie. Le mie uve mi consentono di produrre vini senza l’impiego di anidride solforosa e ne sono molto orgoglioso: orgoglioso di avere un vino bianco realizzato senza solfiti, capace di durare 20 anni in bottiglia. 


A SEMPLICEMENTE UVA CI SARA':
Stefano Bellotti di Cascina degli Ulivi

Strada Mazzola 14

Novi Ligure (AL)

Tel. 0143744598 
www.cascinadegliulivi.it


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