Una cucina nuovamente antica
Al Sole di Ranco la cucina è insieme regionale, nazionale e globale
"C'è qualcosa di nuovo nel Sole, anzi di antico": pascolando tra i "Primi Poemetti" pascoliani, ci godiamo la "sponda magra" ma assolata, a solivo, del Verbano; quella da dove, sulle sue scintillanti acque di un verde verbena, s' ammirano le cime del Monte Rosa, dalle terrazze d'uno dei più antichi e più charmant dei locali dedicati da secoli all'ospitalità. Il Sole di Ranco, gestito dalla Famiglia Brovelli dal 1850, venuto quindi dopo l'aristocratico "Grand Tour", da decenni rende grande anche il "borghese" turismo odierno. Costituendo un eccellente e meraviglioso punto di partenza unico al mondo per chi, varcate le Alpi o i cieli, dai Passi alpini o dagli aeroporti milanesi, mette piede in Italia e qui comincia anche a mettersi la cucina italiana sotto ai denti: quella antica, anzi nuova, anzi... "nuovamente antica", ossia campanilista e insieme multiregionale, nazionale e anche globale, tradizionale e aggiornata.
Al viaggiatore lasciamo il piacere stagionale della scoperta dei menù composti dallo chef Davide Brovelli (quinta generazione in cucina): godendo della sollecita e riservata cortesia dello staff ai tavoli e dei tesori d'una cantina sontuosamente rifornita. Noi, del nostro passaggio da "ittiani" (ittiofagi-vegetariani), rinunciando ai pesci di lago, ci limiteremo a quanto siamo riusciti a degustare del "Menù asparago" (apoteosi di stagionalità e prodotti del territorio), di fronte allo spettacolo del lago en plein air in un' "impressionista" giornata di sole al Sole.
Cominciare, dopo un primaverile ventaglio di entré, da un delicato e freschissimo carpaccio di ricciola con crudo di verdure, seguito da un equilibrato risotto agli asparagi bianchi di Argenteuil coltivati a Cantello, insaporito da un estratto di spinaci; cremoso e cedevole uovo cotto a 65 gradi centigradi, contornato sempre dai croccanti asparagi di Cantello per secondo (una versione contemporanea e alleggerita del lombardo "cereghin" con gli asparagi); predessert assortiti e fantasiosi, ludici e divertenti, da mordere e leccare, per giungere a deliziarsi con un dolce morbido e semifreddo alla crema di limone e ai "Brutti e Buoni" della Premiata pasticceria Veniani di Gavirate (dal 1878 un celebre dolcetto secco all'albume, amato anche dal Carducci, il Maestro del Pascoli...), con contrasto di croccanti pesche gialle: quelle della vicina Monate, sempre Lake District prealpino (come l'assortimento dei formaggi).
Ad accompagnarci, insieme ai pani della casa (come lo sono le paste), uno champagne della "Vedova", correttamente servito in un bicchiere dove si può mettere il naso. Concludiamo, come raramente ci consentiamo, un po' all'antica (anche se non dotati di mustacchi...), con un esotico, aromatico e persistente sigaro "Aurora 1495" e un caffè espresso tutto italiano, nello splendido e curato parco all'inglese con piscina del rinnovato e accogliente Albergo ottocentesco, con comode camere dalla irripetibile e irrinunciabile vista Lago: tra la borromaica Rocca d'Angera e le celebri Isole Borromee, fra le molte e vicinissime mete per un indimenticabile soggiorno da sogno a... sensi aperti.
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IL SOLE DI RANCO
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