Il caffè espresso
Cosa vuol dire caffè espresso e come si prepara: corto, lungo o allungato?
La dose corretta per un espresso è di 25-30 ml per tazzina. Che in Italia, corrisponderebbe ad un ristretto. In effetti, nel nostro Paese esiste la consuetudine di servire l’espresso “normale” con le quantità di un caffè lungo.
Mi è capitato spesso di chiedermi come mai il barista lo faccia e come mai il consumatore non rifiuti una tazzina sì fatta.
Tra le risposte, forse la più plausibile è che non sanno cosa stanno diluendo! Agli amanti dell’espresso, quindi, non rimane che ordinare un ristretto, sinonimo di espresso eseguito seguendo i criteri delle 4M (miscela, macinino, macchina e mano).
Emergono due considerazioni. La prima è relativa alla professionalità del barista: diluendo il caffè, nasconderà difetti e bassa qualità del prodotto.
La seconda è nel costo della bevanda: si tende a compensare la minor qualità con una maggior quantità. Infatti, eseguendo un’estrazione “ristretta” si ottiene un caffè che ha maggiore dolcezza, corpo, finezza aromatica, crema, digeribilità, concentrazione di oli, intensità e persistenza.
Un caffè più lungo di 25” per 25 ml ha, al confronto, una maggiore diluizione ma aggiunge l’estrazione di sostanze meno gradevoli e fini, meno digeribili, ed inoltre un maggior contenuto di caffeina.
A questo punto è evidente che se desidero bere un caffè diluito che conservi al meglio le ottime caratteristiche dell’espresso dovrò ordinare un caffè ristretto con acqua calda a parte, altrimenti detto americano, in modo da poterlo allungare a mio piacere: meglio diluire una delizia che bere una barbarie! Dal mio punto di vista vi posso dire che potete valutare la professionalità del vostro barista di fiducia solo ordinando un caffè eseguito con metodo corto o ristretto.
E poi fate attenzione a quel segno inconfondibile sulla tazzina, lasciato della crema, quasi un cerchio perfetto e di un certo spessore, di color nocciola rossiccio: un ottimo indizio per una...Magnifica esperienza di gusto!