I tedeschi smussano gli angoli
Anche nella terra per eccellenza della birra, il fronte dell'avanguardia brassicola riserva piacevoli sorprese
Recentemente mi è capitato di passare per un piccolo centro del sud storicamente noto per la produzione di luppolo in Germania, Tettnang, una zona certo non fortemente urbanizzata e molto legata ai propri costumi. Non credevo ai miei occhi quando, bevendo una birra alla birreria del Hopfen Museum, ho visto nelle vetrine le birre esposte. Citra Ale – una signle hop di luppolo Citra – e la Comet Ipa – una India Pale Ale – di Hopfenstopfer, birrificio di nuova impronta. La Bayrisch Pale Ale – bavarese per origine ma americana nello spirito, aromatizzata con Mandarina Bavaria, nuova varietà di luppoli tedeschi –, la IPA – robusta in otto gradi alcolici ma equilibrata e pulita – e la Grünhopfen Pils – una eccezionale pils con luppolo fresco – sono prodotte da Schönram, brauerei a est di Monaco.Il grande brewmaster di origine americana, Eric Toft, è considerato uno dei pionieri della birra artigianale in Germania. Nonostante ciò la sua Pils tradizionale è un vero e proprio capolavoro. La Palor – una pale ale luppolata con un’altra nuova varietà, il Polaris – di Braufactum di Francoforte.
Anche due birre italiane erano presenti in quello stranissimo e quasi incredibile contesto, la Cassissona del Birrificio Italiano e la Super di Baladin. Sono uscito da quella birreria un po’ spiazzato, pensieroso. Anche nella rigorosa Teutonia l’invasiona della cultura angloamericana che avanza. Anche qui. Si tratta di qualcosa di positivo o è piuttosto un sintomo di perdità di patrimonio culturale? Ciò che è certo è che si tratti di un significativo dato di fatto che non può passare inosservato. Tutto il resto sarà solo la buona birra a deciderlo.