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I tedeschi smussano gli angoli

Anche nella terra per eccellenza della birra, il fronte dell'avanguardia brassicola riserva piacevoli sorprese


È universalmente nota la lunga e imprescindibile storia della cultura birraria tedesca. Anche qui però sembra che alle tradizionalissime birre nazionali si inizino ad affiancare sugli scaffali e nelle birrerie nuovi stili legati all’esplosione della craft beer. Negli ultimi anni le tendenze della birra, soprattutto dagli Stati Uniti, hanno invaso la Germania e in particolare la avanguardistica Berlino. Nella capitale sempre più bevitori sono affascinati e incuriositi da questi sapori sconosciuti. Sembra che in qualche maniera anche i rigorosi consumatori tedeschi inizino a spingere la propria immaginazione verso l’approccio più anarchico della craft beer americana. Del resto si lega in una strettissima unione con l’immagine iconoclasta e cosmopolita della moderna città di Berlino. Ma questo può anche non stupire, Berlino come ogni metropoli non può certo rappresentare l’intero Paese.

Recentemente mi è capitato di passare per un piccolo centro del sud storicamente noto per la produzione di luppolo in Germania, Tettnang, una zona certo non fortemente urbanizzata e molto legata ai propri costumi. Non credevo ai miei occhi quando, bevendo una birra alla birreria del Hopfen Museum, ho visto nelle vetrine le birre esposte. Citra Ale – una signle hop di luppolo Citra – e la Comet Ipa – una India Pale Ale –  di Hopfenstopfer, birrificio di nuova impronta. La Bayrisch Pale Ale – bavarese per origine ma americana nello spirito, aromatizzata con Mandarina Bavaria, nuova varietà di luppoli tedeschi –, la IPA – robusta in otto gradi alcolici ma equilibrata e pulita – e la Grünhopfen Pils – una eccezionale pils con luppolo fresco – sono prodotte da Schönram, brauerei a est di Monaco.Il grande brewmaster di origine americana, Eric Toft, è considerato uno dei pionieri della birra artigianale in Germania. Nonostante ciò la sua Pils tradizionale è un vero e proprio capolavoro. La Palor – una pale ale luppolata con un’altra nuova varietà, il Polaris – di Braufactum di Francoforte.

Anche due birre italiane erano presenti in quello stranissimo e quasi incredibile contesto, la Cassissona del Birrificio Italiano e la Super di Baladin. Sono uscito da quella birreria un po’ spiazzato, pensieroso. Anche nella rigorosa Teutonia l’invasiona della cultura angloamericana che avanza. Anche qui. Si tratta di qualcosa di positivo o è piuttosto un sintomo di perdità di patrimonio culturale? Ciò che è certo è che si tratti di un significativo dato di fatto che non può passare inosservato. Tutto il resto sarà solo la buona birra a deciderlo.

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