Avocado: non solo nell’insalata, ci sono tanti modi per mangiarlo
Scopriamo la versatilità dell’avocado, meraviglioso frutto cremoso con tanti vantaggi per la salute. Dagli antipasti ai dolci: le ricette per mangiarlo.
- Breve storia naturale dell'avocado
- Antipasto: come burro vegetale
- Primi, caldi e freddi
- Avocado come dessert
Sicuramente conoscete bene l’avocado: delizioso a fette o a cubetti in gustose insalate tropicali, in purezza con succo di limone e olio extravergine d'oliva, oppure goloso nell’abbinamento con miele e cannella, o pompelmo rosa. O ancora sotto forma di mousse o tartare, contorno di pesci grassi come tonno e salmone (vedi poke bowl); o anche come contenitore edibile di un esotico cocktail di gamberi in salsa rosa. Ma si mangia soltanto crudo e freddo?
BREVE STORIA NATURALE DELL'AVOCADO
L’avocado più riconoscibile è quello coltivato in Africa (grande produttrice di avocado, la cui coltivazione sta mettendo a rischio l’abitat della fauna silvestre, in particolare degli elefanti), a forma di piccola pera, dalla pelle scura e rugosa, con un unico seme rotondo e grande all'interno.
In Centro e Sudamerica si trovano aguacates piuttosto ovali che possono arrivare a pesare un chilo, con la pelle molto liscia e sottile, di un verde acceso e dalla polpa generosa, la cui consistenza, prima della completa maturazione, è soda. Indipendentemente dalla provenienza e dalla varietà, la polpa dell’avocado è cremosa, di colore giallo o verde pallido, con un sapore che ricorda la nocciola.
L’albero di avocado (Persea americana) appartiene alla famiglia delle Lauraceae, quindi è vicino a piante aromatiche come l'alloro, la canfora e la cannella. È originario dell’America centrale, nelle zone del Messico, del Guatemala e delle Antille, e il suo nome deriva dal náhuatl ahuacatl, che significa “testicolo”, forse per la sua forma (da cui deriva la sua fama di afrodisiaco).
In America il frutto si chiama aguacate o palta. Gli spagnoli lo chiamavano “pera delle Indie”.
È ricco di vitamine, fibre, sali minerali e omega 3; ma come si mangia? Eccovi modi alternativi per assaporare tutta la bontà di questo frutto.
ANTIPASTO: COME BURRO VEGETALE
Pur essendo un frutto fresco, ha una bassa percentuale di carboidrati: è composto principalmente da grassi monoinsaturi (cioè più sani, come quelli dell'olio extravergine d'oliva). Questa qualità lo rende appetitoso su fette biscottate, crostini o bruschette, magari spalmandolo a mo di un burro vegetale con un alto contenuto di vitamina E. Schiacciato a mano o nel mixer, funziona benissimo in salsa o purea come la famosa guacamole messicana.
PRIMI, CALDI E FREDDI
Come primi potete provare l’insalata di riso all'avocado e le orecchiette con avocado e salmone affumicato. In Sudamerica è comune aggiungere l’avocado a zuppe e minestroni caldi (specialmente per il fantastico “hervido”, di cui vi parlerò in un’altra occasione).
Frullato con brodo di verdure, diventa una vellutata (fredda per l’estate o tiepida a bagnomaria per la mezza stagione). Schiacciato con olio d’oliva e pecorino si trasforma in una sensazionale salsa per gli spaghetti.
AVOCADO COME DESSERT
Utilizzare l’avocado come ingrediente principale di un dolce è molto comune in paesi come l’Indonesia, le Filippine, il Brasile o lo Sri Lanka, dove viene spesso accompagnato da cioccolato, caffè, vaniglia o latte condensato. La sua consistenza cremosa è perfetta per molte ricette e consente di usarlo come materia grassa (al posto del burro o dell’olio) in ricette di torte e dessert.
Con l’aggiunta di cacao nero in polvere, si fa una mousse vegana, mentre frullato con latte (qualsiasi “latte”) e zucchero, con l’aggiunta di zenzero e noce moscata, diventa una bibita deliziosa. Aggiungendo meno liquido, diventa più denso, ottimo come budino che può anche congelarsi e diventare un magnifico gelato, molto diffuso tra i surfers sulle coste dei Caraibi.
Unico svantaggio dell’avocado? Il seme è troppo grande. Dovrebbero farlo senza!