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Aprile è anche il mese delle fave

Con l'arrivo della primavera sarà divertente creare gustose ricette con le fave fresche


Non per fare la razzista con i mesi, però bisogna riconoscere che di marzo e dei suoi flebili segnali primaverili non ci si può fidare, mentre aprile è meno lunatico e, nonostante l’insopportabile vento e le maledette allergie, ci permette di godere di un sole benevolo, non ancora incandescente. Ma soprattutto, aprile mi piace per la generosa quantità di prodotti che offre. I banchi del mercato pullulano di invitanti profumi e cromatismi che ci mettono di buonumore, facilitando l’ardua impresa del fare la spesa. Inizia la stagione delle fragole, delle nespole, dei piselli, dei ravanelli, ma anche della fave fresche.

Protagoniste dell’alimentazione povera, le fave hanno delle origini antichissime, testimoniate dalla loro citazione in fonti quali l’Iliade e i testi biblici. La storicità, tuttavia, non è proporzionale alla loro diffusione: a differenza delle più fortunate lenticchie, le fave non godono di molta fama. Pitagora se ne teneva alla larga e, ancora oggi, sono tra i legumi più bistrattati. Eppure, nonostante i pregiudizi, sono alimenti dalle grandi proprietà nutritive ricche di proteine, vitamine, minerali (ferro, magnesio e potassio), poveri di grassi e, se sapute valorizzare, hanno un potenziale alto in cucina sia secche, sia fresche.

Dal macco alle zuppe, dalla classica accoppiata con il pecorino alle combinazioni collaudate con cipolle, cicorie, pomodori, agli accostamenti riusciti con le salsicce o con le uova: sono tanti i modi per coglierne appieno il sapore. L’Italia centro meridionale ha un terreno più vocato alla loro coltivazione: Carpino e Zollino (in Puglia), Leonforte (in Sicilia), l’area dell’Amerino (in Umbria) vantano la presenza di ecotipi particolari, strettamente legati ai terroir locali. Nonostante siano disponibili tutto l’anno in versione secca, consigliamo di approfittare del breve periodo in cui sono reperibili fresche per gustarle, anche crude, nel clou della loro dolcezza e tenerezza. Se potete scegliere, optate per la varietà più piccola (esistono anche le grosse e le medie) e, se siete intolleranti a qualsiasi forma di spreco, sappiate che i baccelli teneri sono ottimi come contorno. 

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