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Stasera il flash-mob di protesta dei ristoratori

Luci accese e consegna delle chiavi: stasera la protesta dei locali


Stasera, alle ore 21, i locali di tutta Italia torneranno a illuminarsi. Purtroppo non sarà per la loro riapertura, ma per un flash-mob di prostesta. RisorgiAmo Italia è il nome di questa manifestazione organizzata dalla federazione nazionale M.I.O., che raccoglie circa 80.000 rappresentanti del mondo HO.RE.CA., capitanati dai Ristoratori Toscani. Gli imprenditori della ristorazione accenderanno, simbolicamente per l'ultima sera, le insegne e le luci delle loro attività per far brillare le strade e i vicoli di città, ormai tristemente buie e vuote, e infondere energia positiva e una speranza condivisa.

“Vogliamo esprimere con un gesto simbolico la nostra volontà di tornare in piena attività. Produrre, generare occupazione e regalare emozioni sono le nostre vocazioni, assicurare un contributo produttivo al sistema paese, la nostra missione”, dichiarano i ristoratori. Dalle vetrine e sui prospetti di ogni locale sarà visibile un cartello di unione ed esortazione #risorgiamoitalia. “Ognuno manifesterà la propria protesta con foto, video messaggi e atti dimostrativi al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica alle ragioni della nostra causa comune. Il nostro rammarico è che tutto ciò potrebbe accadere per l’ultima volta”, aggiungono con preoccupazione. La protesta intende esprimere un netto e chiaro rifiuto a un’apertura condizionata che li porterà a un fallimento sicuro.

“Le nostre attività sono state chiuse per decreto, i ricavi sono stati azzerati, siamo stati privati del nostro lavoro e delle libertà. Consapevoli del dramma sanitario, che si stava abbattendo sul paese, abbiamo accettato questi enormi sacrifici di buon grado. Oggi, con una sola voce, vogliamo manifestare in migliaia la delusione di chi è stato lasciato solo con le proprie spese, i dipendenti, gli impegni economici pregressi e le incertezze future. A fronte della nostra grande disponibilità, l’azione del governo fino a oggi si è dimostrata tardiva e insufficiente. Ci è stata promessa liquidità e non ci sono arrivate neanche le dovute garanzie”. I ristoratori esprimono la loro sfiducia nei confronti dei parametri confusi di cui si parla nella fase 2 e nella fase 3.

I Ristoratori Toscana, tra i principali fautori della manifestazione, auspicano un confronto con il governo per decidere insieme le misure richieste ai ristoranti. "Abbiamo ascoltato le parole del nostro Presidente Conte, siamo consapevoli della difficile situazione che il paese sta attraversando, ma siamo afflitti nel sapere che potremo aprire solo dal primo giugno. Stiamo accettando tutto per la salute dei nostri clienti e dei nostri dipendenti: chiediamo di poter partecipare alla determinazione delle norme sulla riapertura del nostro settore dando il nostro umile contributo. Nessuno più di noi, che si sporca le mani tutti i giorni, può sapere cosa è necessario fare per far ripartire la economia della ristorazione. Auspichiamo confronto e condivisione, in un sano spirito di collaborazione della nostra amata Italia, e rivolgiamo un accorato appello al nostro Sindaco Nardella di farsi portavoce delle nostre istanze verso il Governo Centrale".

La riduzione del 70% dei coperti, per mantenere le distanze di sicurezza, la responsabilità totalmente a carico dei gestori significherebbe riaprire con il 30, 40% dei ricavi a fronte di spese del 100%, che equivale alla morte della stessa attività. Senza contare che, con queste misure restrittive, si perde l'esperinza di socialità e convivialità, valore imprescindibile di un ristorante. “Questo è un gioco al massacro cui non vogliamo partecipare. Senza le dovute garanzie, non riapriremo!”, sottolineano i ristoratori italiani che, per rafforzare la loro protesta domani consegneranno le chiavi delle loro attività ai sindaci dei rispettivi comuni chiedendo loro di rovesciarle sui tavoli del governo. 

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