Olio di semi
Perché così diverso dall'extravergine?
Si parla sempre di olio extravergine di oliva, ma da qualche tempo hanno iniziato a ricomparire sul mercato numerosi altri oli prodotti a partire da innumerevoli varietà di semi. Noci, nocciole, pinoli, pistacchi, semi di zucca: dopo la tostatura sono spremuti a freddo e imbottigliati. Sono usati da molti chef su cibi crudi, in quanto sono più aromatici e sapidi dell'extravergine.
Dove il clima e le fredde temperature non hanno consentito lo sviluppo dell'olivicoltura, da sempre le popolazioni hanno utilizzato l'olio di semi. In Italia, ad esempio, la comunità montana della Valle d'Aosta utilizza soprattutto l'olio di noce, huile de noix; in Austria e Slovenia invece sono molto diffusi gli oli ottenuti dai semi di zucca. Certamente innovativa la scelta del giovane piemontese Pariani che ha voluto rilanciare la produzione di oli a partire da vere e proprie nicchie come il pinolo di Rossore, il pistacchio di Bronte, la nocciola Igp e la mandorla di Noto.
Davide Paolini insieme a numerosi esperti in scienze e tecnologie dell'alimentazione parlerà delle differenze tra olio extravergine e oli di semi, cercando di capire i pregi e i difetti di ciascuno, nonché gli usi in cucina e gli abbinamenti.
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