Non è Ferragosto senza Panettone
Il panettone non è solo un dolce natalizio, ma va bene in ogni stagione. Davide Paolini è da anni che lo dimostra portando il re dei lievitati in tour estivi.
Una stravaganza? Una tradizione profanata?
COME È NATO IL PANETTONE D'ESTATE
Così anni fa, molti anni fa, venne commentata la mia idea di lanciare il panettone d’estate. Il poi è stato un successo da quel mio primo articolo, in prima pagina, sul Sole 24 ore, alla fine degli anni’90 e dal mio tour di Ferragosto in alcuni stabilimenti balneari di Forte dei Marmi, di Milano Marittima, di Alassio, in molti ristoranti e gelaterie sparse per l’Italia vacanziera. Così, sulle ali di questo “spinta”, in tanti hanno varato poi eventi, iniziative più o meno originali, “ça va sans dire”.
La vera mia molla è stata innanzitutto il piacere di gustare il panettone tutto l’anno, a colazione, a pranzo con la mortadella o con la spalla cotta, la notte con un calice di champagne rosé.
Piacere, ma pure idea marketing oriented perché prolunga l’attività dei pasticcieri: in estate hanno un’offerta ridotta di prodotti, proprio per il caldo che ostacola molte produzioni. Il dopo ha infatti dimostrato che, a causa del clima, sono arrivati sui banchi panettone con frutta e ingredienti più leggeri, serviti con gelato o creme ad hoc.
CONTRO LA TRADIZIONE?
Violazione della tradizione? Assolutamente no. Trattasi di fake news perché non c’è alcun legame religioso o storico con il Santo Natale. Si tratta di un’invenzione della tradizione, divenuta poi consuetudine, come tante fattispecie del genere, teorizzate dagli storici E. Hobsbawm -T. Ranger.
Dopo anni da spettatore, quest’anno, in occasione dell’uscita del libro “A tavola vista mare”, ho voluto riproporre il rito del panettone proprio in uno degli stabilimenti citati nella guida, il Bagno Silvio (a cui sono molto affezionato), con un lievitato di 3 chili (le mie preferenze sono per i panettoni extra large) in cui c’è lo zampino dell’amico Igles Corelli, simbolo di tutti i “panetun” di ferragosto, per augurare - con uno strappo (e non con il coltello) - a tutti gli amanti di questa icona artigianale del made in Italy, un’estate all’insegna del gusto.