Salento: la prima birra prodotta in frantoio
Cellina è la prima birra prodotta in un frantoio del Salento con l'omonima oliva
Una ricerca dell’Università di Stanford ha rintracciato in Israele la più antica prova della produzione di birra (databile a 13.000 anni fa) da parte di popolazioni preistoriche, probabilmente prima della coltivazione di cereali. Il gusto per la birra potrebbe aver dato una spinta anche all'agricoltura. Così, tanto per dire, solo a ribadire l’importanza della birra nella storia dell’umanità.
La prima birra prodotta in frantoio
È autunno, sono a Lecce, le olive sono parte della cultura del popolo salentino da secoli. Eppure, anche per un salentino pensare all’oliva fuori del suo contesto classico, fuori da una puccia per intenderci, può essere un po’ troppo. Quando leggo sulla drink list che c’è una birra alle olive, ovviamente non ci credo: le olive da sempre sono salate, si mangiano sulla pizza e servono per fare l’olio. Mi viene da sorridere, passo oltre.
Ma dopo un attimo, l’occhio mi riporta sulla stessa riga: “Birra Cellina, la prima birra prodotta in frantoio”. Ormai la curiosità mi assale e con non poche perplessità, la ordino. Questa birra rivoluzionaria è opera di Massimo Gaetani, Francesco Diamante e Pasquale Recio, tre amici imprenditori che per amore dell’oliva, da veri artigiani, dal 2018 hanno preso in mano questo progetto, sperimentando, testando, sbagliando, riprovando, fino a trovare l’equilibrio perfetto che ha dato vita alla Birra Cellina, un prodotto unico nel suo genere.
L'oliva Cellina da cui deriva la birra
L’oliva Cellina è la più tipica delle cultivar del salento, un’oliva che non ha eguali in Italia per le sue particolarità. E nel Salento la coltivazione dell’oliva Cellina ha una lunga tradizione, radicata nei tempi antichi. Protagonista dei banchetti dei romani, dal colore nero, pieno e uniforme, non è rintracciabile in nessun’altra varietà.
L’oliva è un frutto meraviglioso e prima di essere messa in salamoia non è per niente salata, anzi è amara. E l’amaro è una delle caratteristiche dominanti di molte birre. Birra e oliva si fondono perfettamente: il dolce del malto d‘orzo predomina all’inizio, ma è presto equilibrato dall’amaro del luppolo che gli conferisce un aroma e un sapore di oliva Cellina: una piacevole sorpresa!
Schiuma compatta e persistente, colore ambrato, profumo fresco ed equilibrato. Oliva e Salento hanno attraversato i secoli insieme: olio, focacce, minestre e oggi anche birra, a dimostrazione dell’eccezionale versatilità di questo frutto. La Birra Cellina, prodotta ad alta fermentazione con estratto di oliva Cellina (la classica raggiunge i 5 gradi alcolici, la doppio-malto Strong i 7,5), conserva caratteristiche organolettiche importanti.
È un prodotto artigianale non pastorizzato e non filtrato, ha un sedimento naturale sul fondo della bottiglia, e si distingue per naturalezza e genuinità, concedendo al palato la percezione del miele di castagno, delle spezie e naturalmente delle olive.
Se viaggiate per i borghi e le città d’arte del Salento, la incontrerete ogni tanto, ma non spesso, perché è ancora un prodotto di nicchia che si sta facendo strada e viene apprezzato dagli amanti della birra. Comincia ad apparire anche sulle tavole dei migliori ristoranti pugliesi, perché si abbina in modo fantastico con la cucina di pesce per cui il Salento è sicuramente un punto di riferimento nel panorama gastronomico italiano.
A dicembre la Birra Cellina troverà anche una residenza fissa: apre infatti a Maglie (in provincia di Lecce) la Birreria Santi Spiriti, dove sarà protagonista. Un luogo ideale per degustarla e apprezzarla. Non perdetela di vista, tra olive e “birra prodotta in frantoio” c’è un legame antichissimo ed eccezionale.
Contatti
Birra Cellina
Via degli Uffizi 4, Martano (LE)
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