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Esce l'esotica ritorna la tradizione

Tendenze 2011


domenicale del Sole 24 Ore!


L’oroscopo dei trend gastroagroalimentari è una passione cresciuta con il grande interesse mediatico sul cibo. Ancora non esiste un salone tipo “Sa-dipoko Ten-denza“ ma presto nascerà di certo, così come è ormai consuetudine la presentazione delle collezioni inverno-estate da parte degli stilisti.

Anche la culinaria ha giustappunto i suoi chef di riferimento che cambiano rapidamente e soprattutto i prodotti che possono venir classificati in tradizionali o innovativi. I primi “conservatori” ad oltranza in alcuni periodi vanno fuori moda, in altri tornano alla ribalta, mentre i prodotti cosidetti nuovi sono assai rari, battuti nel numero da quelli che appartengono da una particolare razza così identificata: “la tradizione è un’innovazione riuscita”, come affermare non c’è futuro senza passato.

Ebbene l’astrologia gastronomica nella sua sfera di cristallo prevede tempi bui per gli artisti del fornello, per gli idraulici dei sifoni e gli illusionisti delle schiume. Si torna alle pentole, alle casseruole, ai tegami sebbene rimarranno le lunghe cotture a 65°, ormai questo “refrain” inutile suona dalle Alpi agli Appennini fino alle isole. Purtroppo resterà ancora in vigore quella forzata moda dei “santini” o “degli ex voto” chiamata dagli chef (e ormai pure dai cucinieri e dai trattori): “pre”, ovverosia pre primo, pre secondo, pre dessert. L’omaggino della cucina (si fa per dire perché poi sul conto pesa) che spesso rovina le pietanze a seguire o riempie la pancia già prima di cominciare .La speranza è che qualche chef non s’inventi pure il “pre taste”, ovverosia un esame organolettico prima di assaggiare le loro specialità .

Anche i menu continueranno ad essere abbondanti di parole, parole, parole, per cui una pietanza si trasforma in racconto di viaggio, ricco di ingredienti e di virgole, mentre le carte dei vini, visto il consumo degli ultimi due anni, saranno appesantite di vini di annate passate. Ecco invece piatti saranno sempre più “consistenti”, l’aria fritta sarà solo di pochi nostalgici avanguardisti; il territorio (che non è il km.0) sarà sempre di più ospitato nelle cucine con i suoi giacimenti, mentre l’esotico sarà lasciato fuori della porta (ogni riferimento al sushi è puramente casuale…).

In grande crescita di domanda il (o la) cuoca a domicilio per gli amanti del freddo o acrobati della padella, cioè coloro che già durante la settimana ricorrono al freezer e alle insalate in busta. 

Sine qua non 

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