Abbuffate per riempirsi la pancia?
All you can eat, happy hour, brunch e buffet sono di moda, ma resta il dubbio sulla qualità
Tutto quello che riesci a mangiare. È una formula usata spesso nei ristoranti oltreoceano, dove la scritta All you can eat fa da richiamo per stomaci dall’insaziabile appetito. Il meccanismo è semplice: si paga una quota fissa (tendenzialmente non di grande rilievo) e ci si può servire illimitatamente ai vari buffet oppure alla carta. La moda sta prendendo piede anche da noi, dove alcuni ristoranti hanno deciso, forse visto i chiari di luna della crisi, di andare incontro ai clienti con proposte adatte ad ogni tipo di portafoglio. A dire il vero l’abbuffata è un trend già presente nel nostro Paese, in cui l’happy hour è stato per anni un rito sociale. A ciò si aggiungano brunch e buffet e si capisce bene come il “mangia quanto vuoi” abbia trovato un terreno fertile su cui fiorire.
L’analisi di tali fenomeni non può ignorare alcuni interrogativi sostanziali: le grandi mangiate per riempirsi la pancia vanno a discapito della qualità? Le grosse quantità possono andare a braccetto con cibi di alto valore? Nella puntata di sabato 31 marzo de Il Gastronauta (Radio24 ore 11), Davide Paolini girerà queste domande ad un gruppo di esperti e di ristoratori che hanno scelto queste nuove modalità per servire le loro creazioni.
Intervengono:
CLARA BARRA | Giornalista e redattrice della Guida Ristoranti Gambero Rosso
MARCO BOLASCO | Direttore Editoriale di Slow Food
LUCA VERCELLONI | Ricercatore di stili alimentari
MICHELE SCULATI | Nutrizionista
LEONARDO ROMANELLI | Giornalista e critico enogastronomico
MATTEO PISCIOTTA | chef del Ristorante Luce di Villa Panza a Varese
SERGIO MEI | Chef Executive dell’ Hotel Four Season di Milano
PAOLA TIGRINO | Autrice della guida “All you can eat a Milano”
PAOLO BONOMO | Titolare del Ristorante Papà Francesco a Milano.
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