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Pasta con i tenerumi

Una minestra povera e gustosa della tradizione palermitana, realizzata con le foglie della zucchina lunga.



Per scoprire cosa si cela dietro la minuziosa preparazione della “pasta con i tenerumi” siciliana, bisogna innanzitutto approfondire l’aspetto antropologico che contraddistingue l’abitante dell’isola. Controsenso vuole, infatti, che questo piatto – che a breve andremo a illustrare – è rinomato, come la maggior parte delle zuppe, per il suo calore e per la sudorazione che comporta nel corpo umano ma, lo si creda o no, nessun siciliano si tirerà indietro davanti a questo piatto, tipicamente servito all’ombra dei 40° dei mesi estivi. Che la si chiami cucuzza longa, cucuzza verde o – più semplicemente – zucchina, questo ortaggio sta all’origine del piatto.

I Tenerumi sono infatti le foglie ricavate da questa tipologia di zucchina che, lasciata libera di attecchire sul terreno, prende le somiglianze di un serpente. Caratterizzate da un’estrema morbidezza, tanto da essere paragonate a degli “stracci” lasciati in una bacinella colma d’acqua, i Tenerumi vengono anche indicati da molti come “piezzi”, da qui l’origine del nome “pasta chi piezzi”, ovvero “pasta con le pezze”.Pasta con i tenerumi_ricetta_Cibovagare

Sulla pasta con i tenerumi aleggiano diverse dicerie: alcuni narrano che nei periodi di povertà non veniva scartato nulla, così anche le foglie della zucchina lunga trovarono il loro impiego in questa minestra arricchita nei secoli da altri ingredienti che andremo a vedere più avanti.

Altre leggende riconducono il loro nome “Tenerume” al fatto che essendo facilmente digeribile e rinfrescante, queste foglie abbiano il potere di alleviare i dolori di stomaco. Sta di fatto che già dai tempi dei Fenici si fece tesoro di queste foglie, oggi raccolte da giugno fino a metà ottobre, che si sono conquistate un posto sul podio dei piatti tipici della tradizione palermitana.

In principio la ricetta originaria veniva realizzata utilizzando la Margherita spezzata, una fettuccina larga con un bordo liscio e uno ondulato, mentre oggi per la sua preparazione si usa lo spaghetto spezzato. 

DIFFICOLTÀ

Bassa

TEMPO

40 minuti

COSTO

Basso

Ingredienti

1 mazzetto di tenerumi freschi (7/8 rametti)
400 g di pomodori pelati
2 spicchi d'aglio
2 cucchiai olio extravergine d'oliva
250 g di spaghetti spezzati

Procedimento

Ma come si prepara la Pasta con i Tenerumi?

Tradizione vuole che le nonne palermitane facciano di questa ricetta un tesoro da tramandare di generazione in generazione e, dunque, chi meglio di loro potrebbe indirizzarci verso la retta via del piatto perfetto? Margherita e Ornella, rispettivamente madre e figlia, vengono interrotte durante il processo di preparazione di questo primo piatto un caldo giorno di agosto, colte in flagrante mentre separano i Tenerumi dalla zucchina. Innanzitutto le foglie vanno lavate per bene, tenendole per una mezz’ora abbondante in una bacinella colma d’acqua. Nel frattempo, in un’altra casseruola, pomodoro pelato (va bene anche la polpa) e aglio vengono messi sul fuoco insieme all’olio e ad un pizzico di sale per insaporire il tutto. In un secondo momento, allo stesso preparato verranno aggiunti i Tenerumi – ormai lavati – insieme ad un po’ d’acqua, e verranno lasciati sul fuoco fino ad ebollizione, quando verrà aggiunta la pasta spezzata. A fine cottura, una volta versato il tutto su un piatto, verranno aggiunti pepe e/o peperoncino. Poi sta al commensale stesso scegliere tra l’essere un palermitano “doc” e concedersi una sudata per cui ne valga la pena, o se gustare il piatto freddo.

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